I GIARDINI DI MARZO DEDICATI A MOGOL E BATTISTI

I Giardini di Marzo, nati da un’idea dell’Associazione Patrarchi della Natura in Italia di Forlì sono arricchiti con i gemelli di alcune piante secolari che rischiavano di perdersi, patriarchi arborei da frutto di grande valore genetico in quanto si tratta di piante longeve e dotate di grande rusticità che hanno permesso di superare indenni le avversità climatiche e parassitarie nel tempo; questo giardino sarà pertanto una piccola banca genetica che conserva alcune piante di grande valore.

I giardini di marzo vogliono essere un piccolo riconoscimento a Mogol e Battisti per avere dimostrato con le loro canzoni una grande sensibilità nei confronti della natura. Il giardino è costituito da una area di sosta con panchina da cui parte un sentiero lungo il quale sono messi a dimora i gemelli di frutti antichi ad elevato rischio di estinzione. Ogni pianta è dotata di un pannello che ne descrive la storia, ne riporta la foto e una strofa della canzone “I Giardini di Marzo”, uno dei capolavori della musica italiana.

In Umbria, presso il CET Centro Europeo Toscolano, una scuola di eccellenza per musicisti e parolieri riconosciuta a livello europeo, si può ammirare questo piccolo giardino carico di valore storico culturale e genetico.

Il progetto ha previsto la messa a dimora di otto piante tra cui: il Melo di Fondo: uno dei meli più grandi e vecchi d’Italia che viveva nel Trentino e che oggi è scomparso, ma l’Associazione Patriarchi lo ha riprodotto in tempo, salvando così il suo prezioso patrimonio genetico. Pesco della Vallassina, antica varietà caratteristica della provincia di Como, chiamato in loco anche Persic Nobil per la sua polpa gialla dal profumo molto marcato. Amarena di Uschione, una delle più vecchie piante di amarena conosciute in Italia che vive ad alta quota nel piccolo borgo di Uschione nel comune di Chiavenna in provincia di Sondrio. Melograno Grossa di Faenza, la pianta madre è un vecchio melograno che si trova a Faenza e produce frutti di dimensioni straordinarie che possono superare anche i due chili.

realizzati nel 2016 e completati nel 2017, i Giardini di Marzo crescono sotto le cure attente di Mogol e della moglie Daniela che a breve assaggeranno i primi frutti. Accanto alla loro casa è stato trapiantato recentemente anche un gelso secolare individuato dall’associazione Patriarchi che sarebbe andato distrutto e che ora invece produce tanti frutti.